Vittoria!

Vittoria

VITTORIA!

Sento il bisogno di condividere con voi la vittoria che ho ottenuto in modo del tutto legale.

Se saremo in molti ad ottennere vittorie del genere, riusciremo a cambiare il corso della storia della nostra amata Italia…

Ma cominciamo dal principio…

Torniamo al 2021, e alle pazzie che furono imposte per costringere tutti a farsi il siero “benefico”…

Nel mio caso, si è trattato della deliberata violazione della “zona rossa”, il divieto di spostamento al di fuori del Comune di residenza.

Casualmente organizzammo su Telegram un incontro in spiaggia nei pressi di Livorno, e sempre casualmente proprio lungo la strada una pattuglia della Polizia Stradale fermò proprio la mia macchina e quella di un’altra partecipante.

Ci facemmo una bellissima e prolungata discussione con gli agenti per illustrare quante e quali violazioni di legge stessero facendo, e al termine furono quasi dispiaciuti di doverci scrivere lo stesso un verbale…

Verbale che noi invece ricevemmo senza alcun patema d’animo, come ho già illustrato in un apposito articolo.

Al termine la pattuglia se ne andò, e noi riprendemmo la nostra strada e arrivammo in spiaggia.

E lì ci stava già aspettando un solerte elicottero della Guardia Costiera, che stava osservando la nostra presenza.

Tanto spiegamento di forze non si è mai visto per combattere la vera criminalità…

E ora veniamo ai nostri giorni.

Circa sei mesi fa ho ricevuto dalla prefettura di Livorno l’ingiunzione di pagamento di quel verbale.

Naturalmente avevo già presentato l’opposizione al prefetto entro i 30 giorni, quindi sapevo di non aver nulla da temere.

La cosa divertente è che, secondo loro, i gravissimi reati commessi dalle massime autorità dello Stato – e da me denunciati nell’opposizione – non erano nulla, mentre il mio semplice esercizio del diritto di spostamento – garantito dall’art 16 della Costituzione – costituiva violazione amministrativa…

Ovviamente non mi sono fatto intimidire.

Ho immediatamente presentato ricorso al Giudice di Pace.

La prima udienza è stata piuttosto singolare.

La Prefettura ha presentato una memoria dove ammetteva di aver inoltrato l’ingiunzione di pagamento per errore, chiedendo al giudice la compensazione delle spese legali.

Ora sorge spontanea una domanda: ma a chi volete darla a bere???

Errore? O piuttosto tentativo di intimidazione?

E comunque, prendendo per buono l’errore, chi sbaglia paga!

Il Giudice ha ritenuto interessante approfondire la mia osservazione riguardante l’illegittimità dello “stato di emergenza nazionale”, non previsto in Costituzione, e strumentale ad accorpare nel governo poteri legislativi straordinari che NON GLI COMPETONO.

La Costituzione prevede espressamente la divisione dei poteri: legislativo al Parlamento, esecutivo al Governo e giudiziario alla Magistratura.

Tale suddivisione serve per impedire un accentramento di eccessivo potere nelle mani di una sola persona, come accadde durante il periodo fascista, ed è stata scritta subito dopo la seconda guerra mondiale proprio per evitare un ritorno al fascismo.

Quindi siamo di fronte ad un fatto gravissimo, una EVERSIONE DELL’ORDINE COSTITUZIONALE che meriterebbe indagini serie e approfondite sui protagonisti di quei fatti, che peraltro sono di pubblico dominio.

Altro che sanzione amministrativa a me…!

Quindi ho inviato al Giudice le memorie relative, e oggi ho avuto la seconda udienza.

Come è andata?

In sintesi direi bene, ma non benissimo.

La giudice ha voluto sentire dalla mia voce come erano andate le cose.

Quindi ho esposto i fatti: preso verbale per infrazione della zona rossa, quindi per il divieto di spostamento fuori dal comune di residenza.

Ma rivendicando il diritto costituzionale allo spostamento sull’intero territorio nazionale (e con Schengen pure in Europa…).

Ed evidenziando come risulti dagli atti giudiziari di Bergamo, di pubblico dominio, che la famosa “schienzah” non c’entrava nulla con queste restrizioni.

Non avevano motivazioni sanitarie, ma puramente politiche.

La giudice mi ha ascoltato con attenzione, e poi ha dichiarato che avrebbe rigettato il mio ricorso, concedendomi un anno di dilazione per il pagamento della sanzione.

Va bene, le ho detto, allora cancelliamo l’articolo 16 della Costituzione con un DPCM!

Non vi nascondo che questa risposta mi ha fatto innervosire.

Tra l’altro senza motivazione, perché ha un mese di tempo per scriverla e nessun obbligo di dirmela a voce.

Chiaramente la motivazione è che si è limitata a verificare formalmente se il verbale era stato scritto secondo le regole vigenti al momento.

Però…

Però le ho fatto notare che la prefettura, in prima udienza, aveva già annullato il provvedimento di ingiunzione di pagamento.

Ha controllato, e visto che in effetti era così ha annullato il procedimento per cessazione della materia del contendere.

Quindi nessuna multa.

Ora, come interpretare questi eventi?

Secondo me in modo positivo.

Cioè, la giudice poteva benissimo andare oltre un semplice controllo formale del verbale, ma questo dipende dalla sua sensibilità personale.

Ed evidentemente non era questo il caso.

Però il messaggio è arrivato correttamente alla Prefettura, che evidentemente – valutando con equilibrio le ragioni da me esposte – ha capito che poteva risultare perdente in un giudizio.

E quindi ha provveduto ad annullare in partenza la “materia del contendere”, per evitare di incorrere in danni maggiori, come da me auspicato.

Ma c’è di più

Non so se avete seguito questo intervento di Draghi.

 

Lo riporto dal Corriere, che non è certo una fonte tacciabile di complottismo…

Ridendo e scherzando, Draghi dice una verità evidente: nella nostra Italia di oggi ci sono i potenti, e poi tutti gli altri,

Tutti gli altri, cioè noi, il popolo, dobbiamo (o dovremmo…) sottostare alle imposizioni dei potenti.

Quindi a questo punto ci vogliono due riflessioni.

La prima è che non siamo più in una democrazia.

L’Italia non è più una repubblica democratica fondata sul lavoro, come recita il primo articolo della nostra Costituzione.

La seconda è… Cui prodest?

Cioè, a chi conviene mantenere questo stato di cose?

Alla prefettura conviene?

Al giudice di pace conviene?

Questi soggetti, anche se hanno una certa quota di potere tra le mani, sono comunque soggetti alle imposizioni dei veri potenti.

Lo abbiamo visto con il green pass e le vaccinazioni obbligatorie, che hanno visto le forze dell’ordine in prima linea nell’essere soggette a queste vessazioni.

Ed oggi, a distanza di tempo, ne pagano amaramente lo scotto.

Le forze dell’ordine devono far rispettare l’ordine.

E L’ORDINE COSTITUZIONALE È LA SOVRANITÀ POPOLARE.

Bisogna dire basta ai ricatti. E bisogna farlo tutti insieme, senza tentennamenti.

Se ci saranno 1000, 10.000 vittorie come questa faremo veramente la storia!

Ma CIASCUNO DI NOI deve prendersi la sua responsabilità, e prendersi la briga di fare il proprio ricorso contro ciascuna delle sanzioni illegittime che sono state diffuse a piene mani.

E ricordandosi che il SILENZIO equivale al CONSENSO!

E il consenso è fonte primaria della legge.

 

Pubblicato da marcoverdinelli

Fin da ragazzo mi sono interessato di elettronica. Un'estate andai in vacanza in montagna - si, in estate preferisco il fresco dell'altezza... - con gli amici; c'era una piscina riempita con l'acqua del locale torrente. Gelida. In quell'occasione mi venne una dolorosissima tallonite, che mi impedì di avvicinarmi a quell'acqua per tutto il tempo. Vi lascio immaginare l'arrabbiatura... Ma qui entra in gioco l'elettronica. Prima di partire, avevo visto il progetto di un apparecchio elettromedicale sulla rivista Nuova Elettronica. Tornato a casa, alzai il telefono e ordinai il kit. Lo montai, feci 20 giorni di applicazioni, e... Da allora sono passati oltre trent'anni, e non ho mai più avuto talloniti! Fu l'inizio di un grande amore... E oggi ho finalmente trovato un'azienda che ha sviluppato la ricerca scientifica nel settore, e propone apparecchi di uso semplicissimo che hanno un'efficacia grandemente superiore.

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