Inquinamento chimico
Un altro caso di inquinamento, anzi, per meglio dire, di scandalo inquinamento.
Infatti l’inquinamento dell’acqua è una cosa, mentre il fatto che sia trovato prima, e che sia portato di pubblico dominio poi, sono cose ben differenti.
Di fatto è ben difficile garantire il non-inquinamento delle acque.
Ma vediamo questo caso specifico. Cito dal sito
https://www.vicenzareport.it/2018/09/pfas-acqua-bene-di-tutti-o-mezzo-per-fare-profitto/
in data 9/9/2018
“Sono ormai trascorsi cinque anni – sottolineano Guarda e Zanoni, consiglieri della Regione Veneto – dalla comunicazione sulla presenza di Pfas negli acquedotti e dall’identificazione dell’inquinamento chimico…”
Due osservazioni su questa breve frase.
Una sui tempi.
Cinque anni dalla scoperta della contaminazione; ma… da quanti anni già c’era, in precedenza?
In altre parole, per quanti anni la gente si è intossicata utilizzando l’acqua di rete, senza che nessuno lo sapesse?
Un’altra osservazione sulla sostanza.
I PFAS sono una famiglia di composti chimici complessi, i perfluorati, usati prevalentemente in campo industriale.
Si usano per rendere resistenti ai grassi e all’acqua vari materiali come tessuti, tappeti, carta, rivestimenti per contenitori di alimenti.
E ancora per rivestire padelle antiaderenti e nella produzione di abbigliamento tecnico.
i Pfas possono penetrare nelle falde acquifere e, attraverso l’acqua, raggiungere i campi e i prodotti agricoli e dunque gli alimenti.
Diventano così tossici non solo per l’uomo, ma anche per tutti gli organismi viventi. Se presenti nell’aria, lentamente ricadono sul suolo in un tempo stimato di giorni o settimane.
Tra le possibili e diverse vie di assorbimento da parte dell’organismo umano, la via orale, tramite consumo di acqua potabile ed alimenti, è quella più significativa per la popolazione in generale.
I Pfas tendono a rimanere a lungo nell’organismo, anche per molti anni.
Infatti si tratta di sostanze create apposta per essere resistenti.
Si ritiene che i Pfas intervengano sul sistema endocrino, compromettendo crescita e fertilità, e che siano sostanze cancerogene.
Ancora, i ricercatori sostengono relazione di queste sostanze con lo sviluppo di malattie tiroidee, ipertensione gravidica e coliti ulcerose, si ipotizza inoltre relazione con le patologie fetali.
Testo e immagine tratte da
https://www.greenme.it/informarsi/ambiente/28527-pfas-cosa-sono-dove-perche
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Articolo interessante.